14 Gennaio 2025
https://www.newsweed.fr/maroc-cultivateurs-legaux-cannabis-legalisation-recreative/?
Mentre il primo anno di produzione legale di canapa si conclude con un raccolto consistente di 4.000 tonnellate (compresa l’intera pianta e non il prodotto finale), i coltivatori legali marocchini si trovano ora ad affrontare la realtà del mercato e l’insufficienza delle infrastrutture.
La produzione di cannabis legale, superiore alla domanda, ha portato a un calo dei prezzi: alcuni coltivatori vendono il loro raccolto anche a soli 80 dirham (8 euro) al chilo. A questo prezzo, molti non riescono a coprire le spese. Questa pressione economica è aggravata dal numero limitato di impianti di trasformazione in grado di convertire la cannabis grezza in prodotti medicinali o industriali, lasciando gran parte del raccolto invenduto.
Domanda insufficiente e sfide strutturali
Nel 2024, il Marocco ha rilasciato 3.371 permessi per la coltivazione di cannabis ai sensi della legge 13.21, che autorizza la produzione di cannabis per scopi medici e industriali. Nonostante questi sforzi, gli agricoltori incontrano difficoltà nella vendita dei loro prodotti a causa della mancanza di investitori e acquirenti.
Charif Adraddak, presidente dell’Osservatorio marocchino per la regolamentazione della cannabis, ha spiegato a Hesspress che gli agricoltori devono firmare contratti con le società acquirenti per partecipare al sistema regolamentato. Tuttavia, il numero esiguo di queste aziende crea dei colli di bottiglia, scoraggiando molti coltivatori dall’entrare nel mercato legale.
Inoltre, Farid Ahithour, presidente della cooperativa Tizi Ifri, stima che “circa la metà dei coltivatori di cannabis non si è ancora spostata sul mercato regolamentato”, in gran parte a causa di ostacoli sistemici e normativi.
Il signor Ahithour avverte che la situazione peggiorerà se un numero maggiore di agricoltori aderirà al sistema regolamentato senza maggiori investimenti e infrastrutture. Anche con 700 investitori, sostiene, gli attuali livelli di produzione rimarrebbero ingestibili. Questa stagnazione ha spinto molti coltivatori e attivisti a chiedere una legalizzazione più ampia, che comprenda anche l’uso ricreativo e tradizionale della cannabis.
Chiede la legalizzazione dell’uso ricreativo e tradizionale
Coltivatori e attivisti sostengono che la legalizzazione dell’uso ricreativo e tradizionale della cannabis potrebbe allentare le pressioni del mercato, apportando al contempo benefici economici.
Adraddak mette in luce la ricca storia dell’uso informale della cannabis in Marocco, in particolare nelle regioni settentrionali. Tracciando parallelismi con gli spazi regolamentati per la cannabis in paesi come i Paesi Bassi e la Spagna, si chiede: “Perché non dovremmo avere spazi regolamentati come i cannabis café o i club? »
Tali misure potrebbero non solo incrementare le vendite nazionali, ma anche attrarre turisti, soprattutto ora che il Marocco si prepara a ospitare la Coppa del Mondo FIFA del 2030.
Il signor Ahithour ha sottolineato la necessità che il governo tenga conto delle preferenze dei visitatori internazionali.
“Perché non fornire luoghi sicuri e regolamentati dove [il consumo di cannabis] può aver luogo? ” suggerisce, sottolineando il potenziale di crescita economica indotto dal turismo.
Senza un’azione immediata, la promessa di un’industria della cannabis fiorente potrebbe restare vana, portando molti a chiedersi se le attuali politiche possano davvero sostenere la sostenibilità a lungo termine del settore.