Il cannabidiolo come nuovo agente terapeutico nel cancro al seno

9 Maggio 2025

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https://bmccancer.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12885-025-14175-z

Contesto
Il cancro al seno è uno dei tumori più diffusi al mondo e pone sfide significative a causa della sua eterogeneità e dell’emergere di resistenza ai farmaci. Il cannabidiolo (CBD), un composto non psicoattivo derivato dalla Cannabis sativa, ha recentemente attirato l’attenzione per i suoi potenziali effetti terapeutici nel cancro al seno.

Obiettivo
Questa revisione mira a valutare gli effetti antitumorali del CBD nel trattamento del cancro al seno sintetizzando le evidenze precliniche e cliniche, chiarendone i meccanismi d’azione ed esplorandone il potenziale traslazionale.

Metodi
È stata condotta una revisione sistematica seguendo le linee guida PRISMA. È stata effettuata una ricerca completa sui database PubMed, Google Scholar, Web of Science e Scopus, utilizzando parole chiave come “Cannabidiolo”, “CBD”, “Cancro al seno”, “Agente terapeutico” ed “Effetti antitumorali”. Inizialmente sono stati identificati 1.191 articoli. Dopo la rimozione dei duplicati e lo screening di idoneità, sono stati selezionati 34 studi pubblicati tra il 1998 e il 2025, inclusi studi in vitro, in vivo e clinici. Gli studi sono stati valutati in base alle raccomandazioni PRISMA, considerando criteri di inclusione quali l’impatto del CBD su apoptosi, proliferazione cellulare, progressione tumorale e meccanismi molecolari.

Risultati
Il CBD ha dimostrato significativi effetti antitumorali, tra cui l’induzione dell’apoptosi, l’inibizione della proliferazione cellulare, la soppressione delle metastasi e la modulazione del microambiente tumorale. Meccanicisticamente, il CBD modula vie chiave come PI3K/Akt, mTOR e PPARγ e interagisce con i recettori CB1, CB2 e non cannabinoidi. Studi preclinici hanno dimostrato l’efficacia del CBD, in particolare nel carcinoma mammario triplo negativo (TNBC), mentre limitati studi clinici ne hanno evidenziato il potenziale come coadiuvante alle terapie convenzionali.

Conclusione
Il CBD offre un approccio terapeutico promettente per il cancro al seno, in particolare per i sottotipi aggressivi come il TNBC. Tuttavia, sfide come la variabilità nel disegno degli studi, la mancanza di protocolli standardizzati e la limitata validazione clinica ne ostacolano l’applicazione clinica. La ricerca futura dovrebbe concentrarsi sulla conduzione di studi clinici robusti, sull’identificazione di biomarcatori predittivi e sull’ottimizzazione delle terapie combinatorie per integrare il CBD nelle strategie di trattamento personalizzate del cancro.