6 Ottobre 2025
REDAZIONE
Il governo ha indetto una Conferenza nazionale sulle droghe, come previsto dalla legge, il 7-8 novembre a Roma.
IL QUADRO POLITICO GENERALE
Il Governo, fino ad oggi, è intervenuto sulle politiche sulle droghe, con provvedimenti che sostengono e ampliano l’area degli interventi penali e potenziano le rappresentazioni stigmatizzate delle PUD al di fuori della legge vigente. In particolare, mi riferisco al decreto Caivano che nella realtà ha avuto come risultato concreto, ignorato dai media, un aumento sensibile delle carceri di minorenni e realizzato attività che escludono i giovani residenti. Mi riferisco al decreto anti rave, un vero e proprio provvedimento contro i giovani, considerati ostili al governo, e quindi criminalizzati e sottoposti al sistema penale. E mi riferisco al codice della strada che è stato trasformato in una legge sulle droghe. Dulcis in fundo il decreto sicurezza che rappresenta un provvedimento gravissimo di limitazione delle libertà costituzionali. Naturalmente non poteva mancare anche l’ulteriore proibizione a carico della cannabis light.
In questo quadro di rilancio della war on drugs, si inserisce la Conferenza Nazionale sulle Droghe governativa e la sua impostazione tematica e organizzativa. Il Sottosegretario Mantovano ha immediatamente indicato la linea sulle politiche degli interventi inviando anatemi contro la RdD definita come “fallimentare e rinunciataria, inutile e controproducente” naturalmente senza lo straccio di un documento di conferma di queste dichiarazioni. E aggiungo la proposta del Sottosegretario alla Giustizia Del Mastro, che ha proposto, di trasformare le Comunità in carceri private stravolgendone la missione trasformando un contesto di cura in uno detentivo.
VECCHIA E NUOVA CONFERENZA
In linea con questa logica politica, culturale e organizzativa la Conferenza Governativa ha coinvolto solo le cosiddettesocietà scientifiche e i circuiti delle Comunità Terapeutiche e ha escluso in modo drastico le realtà della società civile e delle organizzazioni delle PUD, con l’eccezione del CNCA che, ha espresso serie critiche all’impianto governativo riservandosi anche di mettere in discussione la sua partecipazione. La Conferenza governativa precedente non ha insegnato niente. Partecipammo a quella Conferenza come rete delle associazioni per un cambio radicale delle politiche sulle droghe insieme alle organizzazioni delle Persone che Usano Droghe (PUD) in seguito a una negoziazione e un confronto. Organizzammo un evento parallelo al quale partecipò attivamente la Ministra. Ottenemmo risultati importanti e furono recepite le nostre proposte sia sulla depenalizzazione che sul riconoscimento della RdD e dell’esigenza di una modifica radicale del sistema degli interventi e dei servizi. Purtroppo, la crisi prematura dell’alleanza di governo impedì che quei risultati divenissero impegni politici concreti.
VERSO LA CONTRO CONFERENZA SULLA LINEA TRACCIATA DA/CON GRAZIA
Mi sembra chiaro il motivo per cui abbiamo deciso di organizzare una Contro conferenza di critica radicale alle politiche centrate sul modello penale e patologico al centro della Conferenza governativa chiusa a qualunque contributo critico.
In occasione dei trent’anni di Forum Droghe che purtroppo hanno avuto la tragica coincidenza della perdita della nostra cara Grazia Zuffa, abbiamo dedicato la nostra assemblea nazionale al patrimonio ricco e complesso che ci ha lasciato Grazia, mettendolo al centro della nostra elaborazione per la Controconferenza sulle droghe. Ispirati da Grazia abbiamo ridefinito la Riduzione del Danno come strategia generale di orientamento per le politiche di governo e regolazione sociale del fenomeno e per i modelli interpretativi e il cambiamento radicale della mission dell’organizzazione degli interventi e dei servizi per le PUD. Con Grazia abbiamo approfondito la critica agli aspetti stigmatizzanti ed etichettanti del modello patologico e dei processi di istituzionalizzazione che produce. L’effetto sprovincializzante del suo approccio ci ha permesso di conoscere le ricerche qualitative da Zinberg a Cohen a Decorte, che hanno ispirato nuove ricerche in Italia e che hanno evidenziato la realtà e le caratteristiche dell’autoregolazione e delle competenze delle PUD. Grazia ci ha indicato i principi generali di riforma delle politiche ma, nello stesso tempo, ci ha dato le basi metodologiche per programmi innovativi quali le misure alternative alla detenzione valorizzando il pensiero di A. Margara.
SULLE DROGHE ABBIAMO UN PIANO
La nostra proposta politica è il risultato di una lunga storia comune di critica attiva e opposizione alla war on drugs che si caratterizza, gramscianamente, come una “lotta di posizione” tesa a individuare obiettivi strategici da realizzare e riadeguare ai diversi contesti politici. Su questa base abbiamo condiviso il Manifesto: “Sulle droghe abbiamo un Piano”, nel quale abbiamo indicato la nostra strategia politica e culturale e gli obiettivi intermedi collegati che poniamo alla base del percorso della contro conferenza e delle iniziative successive. Riconosciamo la prospettiva della Riduzione del Danno (RdD) come politica pubblica di governo e regolazione sociale del fenomeno, al di là del IV Pilastro, come alternativa e resistenza attiva al modello proibizionistico e penale alla base della nostra legislazione e al centro della Conferenza governativa in corso di organizzazione. Abbiamo posto questa prospettiva alla base delle nostre proposte di legge per la depenalizzazione e decriminalizzazione dei consumi di droghe e la legalizzazione della cannabis. La RdD si afferma, quindi, come prospettiva di giustizia sociale e garanzia dei diritti civili, alla salute e sociali, in linea con gli indirizzi internazionali, e chiarisce il senso della regolazione sociale nei suoi intrecci con le strategie di autoregolazione individuali e collettive. Nell’ orizzonte intersezionale della RdD così tracciato, intendiamo lanciare e approfondire una proposta di cambio radicale dell’organizzazione degli interventi e dei servizi pubblici alternativo al modello patologico, secondo una logica “territoriale”, basato sulla Tutela della Salute delle PUD, articolato per modelli di consumo, basato sull’empowerment e il protagonismo delle PUD e il sostegno all’autoregolazione.
DALLA STRATEGIA GENERALE AGLI OBIETTIVI INTERMEDI
Nella contro conferenza intendiamo coinvolgere attivamente la Rete ELIDE degli Enti Locali, per mettere a punto una strategia comune sull’obiettivo, alla base del suo programma, di regolarizzazione delle politiche di RdD cittadine e di welfare collegate, promuovendo l’amministrazione condivisa con il terzo settore e sulle sperimentazioni previste sia per il governo del divertimento (Consulta della Notte) che per le Stanze del Consumo sulla base dello schema attuativo elaborato con Forum Droghe. In particolare intendiamo sperimentare un piano per le misure alternative alla detenzione, con accordi tra le diverse istituzioni competenti e il terzo settore, orientato alla decarcerizzazione delle PUD attivando circuiti sia di cura che di inclusione sociale ispirati da Grazia e sul solco di A. Margara.
Intendiamo coinvolgere le Regioni già disponibili, a concordare delibere per l’attuazione dei LEA RdD, approvati dal 2017, come base per una proposta di Atto di indirizzo della Conferenza Stato-Regioni. E rilanceremo il movimento referendario a partire dalla modifica dell’art 75.
Abbiamo pensato a una contro conferenza plurale con il coinvolgimento dei comitati di quartiere di alcune città e dei movimenti giovanili, per allargare l’area dei soggetti e per arricchire e ampliare gli obiettivi del nostro Piano.
Il percorso verso la contro conferenza sarà l’occasione per riprovare ad aprire un dialogo con le forze politiche progressiste e di sinistra, perché condividano i nostri obiettivi e la portata strategica generale delle politiche sulle droghe.