Studio: la vendita al dettaglio di cannabis significa più marijuana e meno consumo di alcol

21 Novembre 2025

MJBizDaily Staff

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Secondo una recente ricerca, gli adulti che vivono vicino ai negozi di cannabis tendono a consumare più marijuana ma a bere meno alcol.

Gli effetti sono stati più pronunciati tra la Generazione Z e i baby boomer, due generazioni che l’industria legale della cannabis, con un fatturato di 32 miliardi di dollari, sta cercando di attrarre.

Guidato dal professore David Kerr dell’Oregon State University e pubblicato di recente sull’American Journal of Preventative Medicine, lo studio ha esaminato i dati di 60.000 adulti dell’Oregon che hanno risposto a un sondaggio telefonico.

I ricercatori hanno confrontato i codici postali dei partecipanti con l’ubicazione dei rivenditori di cannabis autorizzati per valutare la relazione tra un negozio nelle vicinanze e il consumo di marijuana.

Hanno scoperto che gli abitanti dell’Oregon che vivono vicino ai rivenditori di cannabis avevano maggiori probabilità di consumare cannabis “frequentemente”, ovvero 10 o più giorni al mese.

Sono anche meno propensi a “bere molto”, che i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti definiscono come il consumo di otto o più drink a settimana per le donne e 15 o più per gli uomini.

La vendita al dettaglio di cannabis nelle vicinanze ha effetti importanti sulle generazioni chiave

I risultati giungono in concomitanza con ricerche che mostrano un declino generazionale del consumo di alcol tra i giovani.

Altri dati suggeriscono che i rivenditori di cannabis siano tenuti a galla dai millennial.

Questo cambiamento è considerato uno dei motivi per cui i produttori di bevande alcoliche stanno entrando nel mercato delle bevande al THC.

Ma lo studio solleva anche preoccupazioni sul potenziale di disturbi da uso di cannabis, poiché questa fascia d’età è particolarmente vulnerabile agli effetti della marijuana sul cervello in via di sviluppo, secondo i ricercatori.

Tra gli anziani, i risultati suggeriscono un cambiamento nella percezione dei rischi del consumo regolare di cannabis, spesso legato alle sue applicazioni medicinali.

E “sottolinea la necessità di iniziative di prevenzione e politiche informate sull’età che affrontino il marketing e l’accessibilità dei prodotti a base di cannabis”, ha affermato Kerr in una dichiarazione.

Ha sottolineato l’importanza di bilanciare i benefici della legalizzazione della cannabis con i potenziali rischi per la salute pubblica.