Nuova legge antitabacco in Spagna: la fine dei cannabis social clubs e dei negozi di parafranalia e cbd?

26 Settembre 2025

REDAZIONE

La Spagna sta per introdurre una riforma molto ambiziosa della sua legge antitabacco, con l’obiettivo di adattarsi ai nuovi consumi, vietare fumare ovunque non fosse già proibito, proteggere maggiormente i minori, e colpire anche la pubblicità, i dispositivi moderni e le pratiche commerciali poco trasparenti.

Il testo è al momento un anteproyecto (bozza) che dovrà passare dal Parlamento prima di diventare legge definitiva perciò’ non tutto è ancora deciso: il successo dipenderà da come sarà definito il testo finale, da come saranno implementate le sanzioni, da come verranno gestite le impugnazioni legali.

Ecco le novità più importanti, cosa resta in sospeso, e quali sono le reazioni in campo.

Le critiche: “greenwashing istituzionale” e proibizionismo

Non mancano voci critiche contro l’approccio del governo. L’avvocata specializzata in diritto cannabico Gabriela Sierra definisce il nuovo anteprogetto un esempio di “greenwashing istituzionale”. Secondo lei, più che una crociata sanitaria, si tratterebbe di un esercizio di controllo sociale e di restrizione delle libertà individuali, giustificato con la salute pubblica ma in realtà funzionale a interessi economici, fiscali o di lobby corporative.

Sierra ricorda che la storia ha già dimostrato l’inefficacia del proibizionismo: proibire in modo sempre più rigido non elimina i consumi, ma spinge il mercato verso la clandestinità ed erode la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Le alternative reali, sostiene, sarebbero educazione, informazione onesta e responsabilità individuale.

L’equiparazione contestata

Uno dei punti più polemici della riforma è l’equiparazione di tutti i prodotti del tabacco e derivati, compresi sigarette elettroniche e CBD, sotto lo stesso regime restrittivo. Secondo Sierra, questa scelta manca di una base scientifica solida: in molti casi, infatti, e-cig e derivati della canapa rappresentano strategie di riduzione del danno rispetto alla combustione del tabacco, riconosciute anche da organismi internazionali.

Con questa impostazione, si trasmetterebbe un messaggio distorto: si mette sullo stesso piano il tabacco combusto, che causa milioni di morti, e prodotti a rischio inferiore o addirittura non psicoattivi come il CBD. Alcuni precedenti internazionali, come la decisione del Tribunale federale svizzero di esentare il CBD dall’imposta sul tabacco, o la sentenza europea sul caso Cannavape, dimostrano che esiste una strada giuridica e scientifica per mantenere la distinzione.

La fine dei club dei fumatori?

Un altro cambiamento radicale introdotto dall’anteprogetto è la soppressione della Disposizione aggiuntiva nona della legge 28/2005, che finora permetteva la sopravvivenza dei club e associazioni cannabiche in forma privata e regolamentata. Con questa modifica, per la prima volta, tali spazi resterebbero privi di copertura legale, aprendo la strada alla loro scomparsa.

 

L’impatto sull’industria del CBD

Se il testo non verrà corretto con emendamenti, le conseguenze per il settore del cannabis light e del CBD potrebbero essere enormi:

Vendita: i prodotti a base di CBD potrebbero essere relegati unicamente a tabaccherie o negozi specializzati in tabacco/vape, venendo espulsi da erboristerie o negozi generalisti.

Pubblicità: vietata in tutte le forme, sia nei media tradizionali che nei digitali, compresi social e influencer marketing.

Accessori: anche vaporizzatori, pipe elettroniche e altri dispositivi entrerebbero nella categoria di “prodotti correlati”, soggetti agli stessi divieti di commercializzazione e promozione.

Secondo Sierra, anziché creare nuovi organi di controllo come l’Osservatorio proposto dal governo, servirebbe aprire il dibattito alla società civile, ai consumatori e agli esperti indipendenti. La legge, così come concepita, non solo restringe le libertà, ma rischia di soffocare un’industria legale e innovativa senza reali basi scientifiche.

Per questo, insieme all’Osservatorio Europeo sul Consumo e la Coltivazione di Cannabis, l’avvocata annuncia la presentazione di emendamenti volti a difendere la società da quello che definisce un “ritorno al proibizionismo” e da un ulteriore taglio delle libertà individuali.

 

Cosa prevede la bozza approvata

1. Ampia estensione degli spazi “senza fumo” (interiori ed esterni)

Fumare o vaporizzare sarà proibito non solo nei luoghi chiusi, ma anche in molti spazi all’aperto: terrazze di bar e ristoranti, piscine pubbliche, marquesine dei trasporti, installazioni sportive, campus universitari, esterni di centri sanitari, educativi e sociali, zone culturali, parchi giochi, ecc.

È introdotto un perimetro di protezione: da tutti questi luoghi protetti (scuole, ospedali, parchi infantil etc.) non si potrà fumare entro 15 metri dai loro accessi.

2. Equiparazione dei prodotti moderni al tabacco convenzionale

I vapeadores / sigarette elettroniche, con o senza nicotina, prodotti riscaldati, shishas o miscele vegetali che si fumano o si inalano, buste di nicotina orale: tutti questi prodotti saranno considerati alla pari del tabacco tradizionale in termini di restrizioni.

Vieta la vendita di vapeadores di un solo uso / usa e getta, sia per ragioni di salute che ambientali.

3. Protezione dei minori: non solo vendita, ma anche consumo vietato

Prima si puniva solo la vendita o la consegna ai minori; ora la legge proibisce anche il consumo da parte dei minori di questi prodotti tabacco-correlati. Responsabilità che possono ricadere sui genitori o tutori in caso di violazione.

4. Pubblicità, promozione e sponsorizzazioni

Divieto totale di ogni forma di pubblicità diretta o indiretta: media tradizionali, digitali, social network. Distribuzione di campioni, sconti promozionali, loghi in mobili urbani, cartelloni, locali pubblici, spazi visibili al pubblico (bar, terrazze, discoteche) saranno tutti vietati.

Sponsorizzazioni di eventi, culture, sport, festival sono incluse nel divieto.

5. Segnaletica e informazione

Gli spazi dove sarà proibito fumare o vaporizzare dovranno avere segnalazione visibile che lo indichi.

6. Sanzioni e responsabilità

Le infrazioni gravi potranno portare a multe fino a 600.000 euro, specialmente per chi viola le regole più pesanti relative alla pubblicità, agli spazi o al consumo da parte di minori.

Le responsabilità possono ricadere su titolari di locali, industria, genitori nel caso di minori.

È previsto un periodo di adattamento: almeno 12 mesi per i fabbricanti per conformarsi alle nuove norme, specialmente per i prodotti come i vape usa e getta già in commercio.

7. Osservatorio per la prevenzione del tabagismo

Si crea (o si recupera) un organismo chiamato Observatorio para la Prevención del Tabaquismo che coordinerà le politiche, monitorerà l’attuazione della legge, segnalerà gli impatti, raccoglierà dati.

 

Cosa non è incluso – e cosa è ancora in bilico

Empaquetado neutro (packaging neutro): all’inizio questa misura era prevista, ma è stata esclusa dalla versione approvata dal Consiglio dei Ministri, per mancanza di consenso interno nel governo. 
Il governo però non l’ha abbandonata del tutto: si prevede che possa essere reintrodotta durante la fase parlamentare tramite emendamenti.

Aumento delle tasse / imposte sul tabacco: questa misura non è nell’anteproyecto attuale. Alcuni settori di salute pubblica lo richiedono, ma finora non è approvata.

Linguaggio e limiti operativi: alcuni dettagli (come le sanzioni esatte per casi deboli, la definizione precisa di “vehículos de transporte con conductor”, le regole per la segnaletica in ogni comunidad autónoma, il modo in cui verrà controllata la distanza di 15 metri dagli accessi) rimangono da precisare nel testo definitivo e nei regolamenti attuativi.

 

Impatti attesi e reazioni

Salute pubblica: le organizzazioni scientifiche e i medici salutano il provvedimento come un passo avanti molto importante per la protezione di minori e non fumatori, e per ridurre l’uso di dispositivi moderni che molti giovani considerano “meno pericolosi”.

Ambiente: il divieto dei vape usa e getta ha anche motivazioni ambientali, per ridurre rifiuti e inquinamento dovuti a dispositivi monouso.

Economia & turismo: alcuni operatori nel settore della ristorazione, dell’ospitalità e del turismo protestano per possibili perdite economiche, specialmente con il divieto di fumare alle terrazze, che sono luoghi di grande valore in molte città spagnole. Alcuni turisti (soprattutto stranieri) hanno già minacciato di scegliere destinazioni alternative.

Industria del tabacco: la proposta del packaging neutro è particolarmente contestata dalle aziende del settore, che citano rischi legali (proprietà di marca, concorrenza), aumento del contrabbando, difficoltà nella differenziazione del prodotto.

Giovani: con il divieto del consumo per i minori (non solo della vendita), la legge cerca di intervenire su un campo finora meno regolamentato; la presenza dei vape e di altri dispositivi è vista come fattore che normalizza l’uso di nicotina.

 

In sintesi: cosa significa davvero

Se approvata così com’è – con i pochi aggiustamenti probabili in Parlamento – questa legge rappresenterà probabilmente la riforma più vasta del quadro antitabacco spagnolo degli ultimi anni. Non solo limiterebbe fortemente dove fumare/vaporizzare, ma introdurrebbe regole più severe sull’uso da parte dei minori, sulla pubblicità, e imporrebbe nuove responsabilità.

Al tempo stesso, non tutto è ancora deciso: il successo dipenderà da come sarà definito il testo finale, da come saranno implementate le sanzioni, da come verranno gestite le impugnazioni legali (particolarmente sul packaging neutro) e da come saranno equamente applicate le regole sul territorio spagnolo, che ha comunità autonome con gradi di autonomia diversi.