L’Uruguay, pioniere della cannabis, promuove il miglioramento dell’accesso alla cannabis per uso medico e per adulti

2 ottobre 2025

Camila Berriex

https://elplanteo.com/uruguay-cannabis-mejoras-acceso-medicinal-adulto/

L’Uruguay è di nuovo al centro della scena regionale per quanto riguarda la regolamentazione della cannabis. La seconda edizione del Simposio Latinoamericano sugli Affari Regolatori, tenutasi presso la Fondazione Cervieri Monsuárez, ha riunito rappresentanti del Ministero della Salute Pubblica (MSP), della Commissione Internazionale per il Controllo della Cannabis (IRCCA), ministeri, comuni e delegati provenienti da oltre otto paesi della regione.

L’incontro è servito a fare il punto su un settore che, dodici anni dopo la sua storica legalizzazione, cerca di aggiornare i propri quadri normativi e di ampliare l’accesso alla cannabis sia per uso medico che per uso adulto.

L’evento ha avuto un forte impatto istituzionale. Tra le organizzazioni partecipanti figuravano Uruguay XXI, autorità del Ministero dell’Allevamento, l’Istituto Nazionale delle Sementi, il Congresso dei Sindaci e rappresentanti dipartimentali di Canelones, Maldonado, Montevideo, San José e Rivera, insieme a specialisti provenienti da Messico, Costa Rica, Ecuador, Argentina, Cile, Bolivia e Paraguay, come confermato da Diario La R.

Viviana Cervieri, socia dello studio Cervieri Monsuárez, ha sottolineato il valore di questo tipo di eventi: “Questi incontri sono importanti perché riuniscono esperti e professionisti specializzati che lavorano nel campo delle scienze della vita e del diritto normativo provenienti da diversi Paesi. Condividiamo esperienze, scambiamo casi pratici e generiamo opportunità di arricchimento”.

Incorporazione del CBD nel formulario terapeutico dei farmaci

Uno degli annunci più significativi è arrivato da Edelma Ros, coordinatrice del Programma sulla Cannabis Terapeutica dell’MSP. Ha confermato l’elaborazione di un piano strategico quinquennale (da lei definito “piano quinquennale”), il cui obiettivo è quello di aggiungere il cannabidiolo (CBD) al prontuario terapeutico del Sistema Sanitario Nazionale Integrato (SNIS), il che aprirebbe la strada alla disponibilità dei trattamenti all’interno del sistema pubblico.

Ros ha chiarito che l’iniziativa deve ancora superare i requisiti tecnici e normativi. Ha inoltre sottolineato la necessità di formazione nel settore sanitario: “Parte delle difficoltà di accesso deriva dalla mancanza di operatori sanitari formati in materia per poter prescrivere o curare pazienti che richiedono o necessitano di terapie a base di cannabis terapeutica o cannabinoidi”. A questo proposito, l’MSP si è impegnato a formare medici, farmacisti e personale sanitario.

Cannabis per adulti: ottimizzare senza rilassarsi indiscriminatamente

Parallelamente, l’IRCCA sta compiendo progressi nella revisione del mercato per uso adulto. Il suo direttore esecutivo, Martín Rodríguez, ha spiegato che la normativa necessita di adeguamenti per ampliare la copertura del sistema formale senza comprometterne la solidità: “Non si tratta di rendere le cose più flessibili in modo indiscriminato, ma piuttosto di aggiornare e ottimizzare la normativa vigente”, ha condiviso sul Portale di Montevideo. L’idea è quella di colmare le lacune legali, eliminare le duplicazioni e superare gli ostacoli burocratici che ancora limitano il mercato legale e permettono a quello informale di persistere.

L’Uruguay rimane fermamente impegnato a favore di una cannabis legale, accessibile e regolamentata, consapevole che solo in questo modo si possono garantire benefici per la salute pubblica e lo sviluppo economico. Il Paese è stato un pioniere nella regione e, a più di un decennio di distanza, cerca di ottimizzare questo percorso con normative ancora più efficienti e più vicine alla realtà di pazienti e consumatori.

Il lato economico e commerciale della regolamentazione

Dal punto di vista commerciale, Cervieri si è concentrato anche sui confronti regionali: “Rispetto al resto dell’America Latina, l’Uruguay ha un ottimo quadro normativo, sia per alimenti e bevande che per cosmetici e medicinali. Stiamo lavorando all’applicazione delle best practice di Reliance per facilitare la registrazione dei prodotti da parte delle aziende in diversi Paesi”.

Sulla stessa linea, Cristina Montero, esperta di investimenti presso Uruguay XXI, ha riferito che “le esportazioni farmaceutiche dell’Uruguay continuano ad aumentare, regolarmente del 10% e a volte anche di più all’anno, il che significa che molti prodotti vengono confezionati in Uruguay, aggiungendo valore, o stanno iniziando a essere prodotti direttamente in Uruguay”.

Il simposio ci lascia con un messaggio chiaro: l’Uruguay continua a essere un punto di riferimento nel continente e, nonostante le nuove sfide che lo attendono, non indebolisce la sua posizione, ma anzi riafferma la sua leadership normativa e promuove un modello che alcuni governi della regione osservano con interesse, mentre altri ignorano.