L’industria europea della canapa punta al voto di settembre mentre il Parlamento spinge per la chiarezza normativa

4 Settembre 2025

https://www.mmjdaily.com/article/9759531/european-hemp-industry-eyes-september-vote-as-parliament-pushes-for-regulatory-clarity/?

European Industrial Hemp Association info@eiha.orgeiha.org/

Il settore europeo della canapa potrebbe presto godere di una chiarezza normativa tanto attesa, con Bruxelles che si muove verso l’armonizzazione delle norme tra gli Stati membri. Il 7 luglio, la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato, con ampio consenso, un emendamento di compromesso sulla canapa nell’ambito della sua relazione d’iniziativa sul futuro dell’agricoltura e della PAC post-2027.

Il testo, sostenuto da liberali, verdi e sinistra, chiede esplicitamente la legalità della coltivazione, della raccolta, della lavorazione e della vendita di tutte le parti della pianta di canapa per scopi industriali autorizzati. Esorta inoltre la Commissione europea a introdurre una soglia comune di THC dello 0,5% in tutta l’UE. Sebbene la relazione in sé non abbia alcun valore legislativo, il suo segnale politico è forte: il voto in plenaria è previsto per settembre.

“La data della plenaria di settembre non è ancora stata fissata”, afferma Francesco Mirizzi, neo-nominato direttore generale dell’Associazione Europea della Canapa Industriale (EIHA). “Tuttavia, si tratta di un chiaro passo politico verso un quadro normativo più armonizzato per la canapa in Europa. Conferma la volontà del Parlamento di affrontare l’incertezza giuridica che coltivatori e trasformatori si trovano ad affrontare.”

Una revisione dell’OCM per la canapa Nel frattempo, la Commissione ha già portato avanti una proposta di modifica del regolamento sull’Organizzazione Comune di Mercato (OCM). Ciò riconoscerebbe la canapa come coltura legale in tutte le sue componenti, anticipando la posizione del Parlamento, anche prima dell’approvazione in plenaria. Una revisione dell’OCM avrebbe conseguenze legislative dirette: una volta in vigore, gli Stati membri che non adeguassero le proprie legislazioni nazionali rischierebbero di essere oggetto di procedure di infrazione.

Ciò potrebbe mettere paesi come l’Italia in una situazione difficile. Roma ha recentemente inasprito le restrizioni sui fiori di canapa, in apparente contraddizione con le sentenze della Corte di Giustizia, lasciando il settore intrappolato tra le mutevoli normative nazionali e l’evoluzione del diritto dell’UE. “La situazione italiana è emblematica”, sottolinea Francesco. “I tribunali nazionali sono lasciati a interpretare, mentre le imprese si trovano ad affrontare l’incertezza. Una modifica normativa a livello UE garantirebbe una certezza del diritto molto più forte.”

Per ora, il settore europeo della canapa attende due traguardi: il voto plenario del Parlamento a settembre e l’esito delle discussioni legislative sulla revisione dell’OCM.

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