Libertà per Aythami: irregolarità della polizia e della magistratura nel movimento per la cannabis

25 Settembre 2025

Elizabeth Erhardt

https://softsecrets.com/es-ES/articulo/libertad-para-aythami-irregularidades-policiales-y-judiciales-en-el-movimiento-cannabico

La storia di Aythami, ingegnere e attivista pro-cannabis di Gran Canaria, è diventata un simbolo della lotta contro la repressione e l’ingiustizia nel settore. Nonostante il modello associativo del suo club, Beletén, sia un punto di riferimento in paesi come Germania e Uruguay, Aythami e altri due dirigenti sono finiti in carcere. Il suo caso, raccontato con grande indignazione dalla madre, funzionaria della giustizia, rivela un processo giudiziario costellato di irregolarità che ha mobilitato un vasto movimento sociale a suo sostegno. Il 27 novembre 2024, Aythami è entrato nel carcere di Las Palmas per cinque anni con l’accusa di aver presieduto un’associazione pro-cannabis. La sua condanna si basa su un intervento della polizia nell’aprile 2021, in cui, secondo la madre, tutti i suoi diritti sono stati violati e le prove sono state manomesse.

L’ingiusto arresto di un’icona della cannabis

L’intervento della polizia nella coltivazione del club Beletén è stato l’inizio di un calvario. Secondo il racconto della madre, agenti in borghese sono entrati nella proprietà senza mandato, scavalcando una recinzione. Gli agenti hanno minacciato e costretto Aythami e i suoi colleghi a lasciarli entrare. “La polizia, ovviamente, li minaccia, li costringe e, se non altro, interferisce con le indagini”, racconta, visibilmente indignata. Questa azione iniziale, illegale e priva di fondamento giudiziario, è stata la base dell’intero caso.

Prove distrutte e testimoni chiave ignorati

Una delle maggiori anomalie del caso è stata l’impossibilità per la difesa di Aythami di accedere alle prove. Nonostante tre ordinanze del tribunale, la polizia non ha mai permesso loro di visionare il materiale sequestrato. Il motivo? Le prove erano state distrutte senza un certificato di distruzione che lo attestasse.

A ciò si aggiungeva la manipolazione nella pesatura della sostanza: gli agenti hanno contato ogni singolo pezzo di pianta e lo hanno pesato verde, con foglie, radici e terra, gonfiando artificialmente il peso reale del materiale.

La madre di Aythami sottolinea anche l’”ignoranza” da parte del tribunale, che ha ignorato le testimonianze di testimoni illustri, come il direttore della Banca di Spagna a Las Palmas e un avvocato del lavoro. Le loro dichiarazioni, che confermavano che parte del raccolto era destinato al consumo personale, non sono state incluse nella sentenza.

Un movimento sociale per un cambiamento equo

La condanna di Aythami è stata un colpo devastante per la sua famiglia. Tuttavia, la loro indignazione si è trasformata in una lotta attiva. “La mia vita e quella dei miei familiari più stretti sono diventate questo, un movimento di lotta”, afferma.

Grazie al sostegno del movimento per la cannabis in tutta la Spagna, è nata la campagna “Aythami Libertad” per combattere quella che considerano una condanna “tremendamente ingiusta”. Il modello associativo Beletén, in base al quale Aythami è stato processato, è stato un punto di riferimento nella regolamentazione della cannabis a livello internazionale. Il suo caso è un chiaro esempio di repressione nel settore e la lotta per la sua libertà è un appello al cambiamento sociale.

Azioni legali e mobilitazione sociale

Attualmente, sono state avviate diverse azioni legali per garantire la libertà di Aythami:
• Una richiesta di grazia è stata presentata al governo spagnolo.
• Un ricorso per protezione è stato presentato alla Corte Costituzionale ed è stato ammesso all’esame, una notizia molto incoraggiante data la bassa percentuale di ricorsi che superano questa fase.
• Se il ricorso verrà respinto, è previsto un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Per sostenere la causa e chiedere il suo rilascio, il movimento Aythami Libertad ha indetto una marcia il 27 settembre, con partenza dalla Città della Giustizia di Las Palmas e arrivo al carcere di Salto del Negro. Il caso di Aythami è una ferita aperta nel movimento per la cannabis, un promemoria che la lotta per la regolamentazione e il rispetto delle associazioni non è finita.

Link di interesse

Sito web del movimento sociale: https://www.aythamilibertad.com/

Puoi supportare Aythami via email: aythamilibertad@gmail.com e puoi scrivere a:

SANTANA FERNANDEZ    AYTHAMI

Centro Penitenciario de Las Palmas I

Calle Salto del Negro s/n 35017

Las Palmas

NIS 2024017747