Ci stanno col fiato sul collo!!!
È un cortile gremito di gente quello di oggi in Via Watteau quando arriva l’ufficiale giudiziario a notificare il rinvio dello sfratto al 9 Settembre.
Una soluzione per il Leoncavallo non c’è.
Milano è una città che ha regalato a chi costruisce in altezza e non ha spazio per chi viene dal basso e qui vuole restare. Per chi specula è lecito arricchirsi, mentre chi prova a costruire alternative sociali viene condannato.
Ringraziamo gli artisti e tutte le persone che erano con noi questa mattina che hanno trovato il tempo e lo spazio per difendere con i propri corpi l’area di via Watteau. Difendere il Leoncavallo oggi significa difendere Milano dal degrado delle “rigenerazione” narrazione tossica che vuol dire gentrificazione, controllo, repressione, cemento, espulsione degli “indesiderati” (persone e sogni compresi).
La notizia è che ci sarà un bando sull’area di Via San Dionigi, ma con un meccanismo per cui sarà compito del Leoncavallo anticipare le somme necessarie per la bonifica (dall’amianto) per la ristrutturazione e per la messa a norma dell’immobile. Si tratta di uno sforzo senza precedenti, un’ulteriore incognita sul futuro che si somma ai 3 milioni di euro che sono stati chiesti alla Presidente delle Mamme Antifasciste per “risarcire” la proprietà di questi 30 anni di “mancati profitti”.
Lanceremo una raccolta fondi, una cassa di resistenza che NON andrà al Ministero degli Interni né alla proprietà, MA per preparaci allo sfratto e cercare di resistere ai prossimi mesi.
Chiediamo a tutt* di esserci e di mantenere l’attenzione su quanto sta succedendo a Milano perché la vicenda del Leo è una questione politica che diventa simbolica segnando un precedente.
Lotteremo fino alla fine per il diritto ad esistere!
LEONCAVALLO: IL CLIMA A MILANO SI SURRISCALDA GLI SPAZI SOCIALI SONO SOTTO ATTACCO
6 Giugno 2025
Leoncavallo
Mentre nel contesto globale segnato dal genocidio palestinese il governo italiano procede al riarmo nazionale e vota scandalosamente contro la revisione dell’accordo tra l’Europa e Israele, passa la fiducia al DDL Sicurezza che inasprisce le pene anche per le proteste più pacifiche e premia chi è stato condannato per i fatti alla scuola Diaz al G8 di Genova nel 2001.
A Milano, dove l’avanzata dei fascismi si fa sentire chiaramente, vengono usati gli idranti contro chi protesta contro la normalizzazione dei raduni xenofobi dei suprematisti bianchi che vorrebbero la deportazione dei cittadini razzializzati.
Il clima milanese di questa primavera è ulteriormente appesantito dall’espandersi della gentrificazione, l’arroganza degli immobiliaristi infatti mette sotto attacco anche il Cantiere, uno spazio studentesco con svariate attività sociali.
Occorre ancora lottare per una città dove gli spazi sociali autogestiti siano riconosciuti come una ricchezza politica, bastioni contro l’ignoranza e l’impoverimento culturale che vorrebbe i soldi come unico valore.
Nel frattempo il Leoncavallo attende una soluzione politica da oltre vent’anni e lotta ancora per il diritto ad esistere. Ci auguriamo che l’interesse dimostrato dall’associazione delle Mamme Antifasciste sul sito di Via San Dionigi possa facilitare e accelerare, in vista del prossimo sfratto del 15 luglio, la necessaria sinergia tra noi, il Comune di Milano, la Prefettura e la Questura.
Che al posto di uno spazio pubblico autogestito venga fatta l’ennesima torre di lusso è uno scempio, per noi, per la gente del quartiere e per la città. La narrazione della torre è quella del poter guardare il mondo dall’alto in basso, nell’illusione di non essere tra quelli che vivono ai piani inferiori.
Noi preferiamo stare coi piedi per terra, l’ascensore dei vincitori e dei perdenti lo lasciamo a chi ha tempo da perdere nel gioco apparecchiato dalla democrazia del metroquadro.
La nostra lotta è una lotta della memoria contro l’oblio.