9 settembre 2025
Nella provincia di Buenos Aires, sta emergendo una nuova rete di organizzazioni e collettivi per la cannabis, con l’obiettivo di resistere alle battute d’arresto politiche e articolare rivendicazioni comuni di fronte all’avanzare della logica repressiva e al taglio dei finanziamenti ai progetti comunitari.
La formazione del Movimento Autoconvocato per la Cannabis di Buenos Aires rappresenta un gesto politico in risposta alla situazione avversa che stanno attraversando le organizzazioni che si occupano di cannabis. Guidato da organizzazioni come Medicinal Cannabis Bahía Blanca, RESET, Madres Cultivadoras Argentinas e Cultivo Mi Medicina, il Movimento cerca di articolare la resistenza e costruire un programma collettivo per fermare le battute d’arresto nei diritti.
Claudia Pérez, portavoce di Madres Cultivadoras Argentinas, ha riassunto lo spirito del movimento in una dichiarazione alla rivista THC: “Siamo motivati dal continuo declino dei diritti. La formazione di questa rete ci rafforzerà e ci permetterà di costruire strumenti per resistere e difendere i nostri legittimi diritti”. Da parte sua, Karina Romanelli, presidente di Cultivo Mi Medicina, ha sottolineato che vogliono “una legge vera e inclusiva che riconosca il lavoro silenzioso delle madri, l’economia di base e la comunità in generale. Senza comunità, non c’è assistenza possibile, né produzione sostenibile”.
Negli ultimi mesi, diverse organizzazioni hanno denunciato tagli al bilancio, mancanza di forniture e ostacoli amministrativi che colpiscono direttamente pazienti, coltivatori e consumatori di cannabis a scopo terapeutico o comunitario. Il Movimento mira a organizzare le rivendicazioni, sensibilizzare sulle pratiche di cura nate nei territori e rafforzare il dialogo con i comuni e gli enti provinciali, con l’obiettivo di garantire che l’agenda sulla cannabis non si limiti alla sfera commerciale o alle grandi aziende.
Uno dei primi passi è stato l’apertura di un registro delle organizzazioni che si occupano di cannabis in tutta la provincia. Questo sondaggio servirà a mappare esigenze e capacità e a promuovere una tabella di marcia che includa formazione sulla riduzione del danno, consulenza legale per coltivatori e consumatori e strategie per influenzare gli organi legislativi. L’articolazione di esperienze diverse sembra essere un prerequisito per mantenere una presenza efficace nel dibattito politico.
Sebbene il Movimento sia stato fondato a Buenos Aires, i suoi leader insistono sul fatto che il suo design riflette le lezioni apprese in due decenni di attivismo per la cannabis: lavoro di quartiere, supporto ai pazienti, collegamenti con i centri sanitari e scambi con il mondo della ricerca. La novità risiede nella sua dimensione provinciale e nel tentativo di riunire, sotto un unico ombrello, esperienze fino ad ora disperse.
L’emergere del Movimento Autoconvocato per la Cannabis nella provincia più popolosa dell’Argentina è un sintomo delle battute d’arresto, e la sua sfida sarà quella di trasformare queste rivendicazioni territoriali in una forza politica in grado di fermare la criminalizzazione e consolidare politiche pubbliche che riconoscano l’esperienza accumulata nei territori.