5 Agosto 2025
DIE ZEIT
https://www.zeit.de/politik/deutschland/2025-07/cannabis-legalisierung-genehmigte-clubs-deutschland
Da un anno, i cannabis club sono autorizzati a coltivare marijuana e distribuirla ai propri membri. Ce ne sono molti in particolare nella Renania Settentrionale-Vestfalia e nella Bassa Sassonia. 1
Un anno dopo l’autorizzazione dei cannabis club, le autorità hanno autorizzato 293 associazioni di questo tipo.
Lo rivela un’inchiesta dell’agenzia di stampa dpa sulle rispettive autorità statali.
I club sono autorizzati a coltivare cannabis e a distribuirla ai propri membri.
Con 83 associazioni di coltivazione autorizzate, la Renania Settentrionale-Vestfalia è in testa alla classifica, ben davanti alla Bassa Sassonia con 55, secondo la dpa.
Entrambi gli stati confinano con i Paesi Bassi.
Seguono la Renania-Palatinato con 27 club approvati e il Baden-Württemberg con 23.
Il Saarland è in fondo alla lista, dove nessun club è stato ancora approvato.
Ce ne sono due a Brema, tre nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, sei in Turingia e sette a Berlino.
A livello nazionale, secondo una ricerca, almeno 27 domande erano state respinte entro metà luglio.
Altre 328 domande sono attualmente in fase di elaborazione e almeno 53 sono state ritirate dai richiedenti.
La legalizzazione parziale della cannabis è controversa
Da un anno, in Germania è consentita la coltivazione collettiva di cannabis nelle cosiddette associazioni di coltivazione. La distribuzione ai soci dei club è consentita a condizioni rigorose, specificate nella legge sulla cannabis.
Il consumo di cannabis era già legalizzato a livello nazionale a determinate condizioni a partire dal 1° aprile 2024.
Tuttavia, la legalizzazione parziale decisa dall’allora coalizione “semaforo” rimane controversa.
L’attuale governo federale, composto da CDU, CSU e SPD, ha annunciato che riesaminerà la legge nell’autunno del 2025 nell’ambito di una “valutazione aperta”.
I Cannabis Social Club tedeschi bloccati nella morsa burocratica a un anno dalla legalizzazione parziale
30 luglio 2025
Matthias Meyer
L’obiettivo del precedente governo di coalizione tedesco era tutelare la salute di pazienti e consumatori legalizzando la cannabis, garantendo una migliore tutela dei minori e distogliendo l’attenzione dal mercato nero grazie ad alternative legali.
Purtroppo, molti dei piani del progetto non hanno potuto essere attuati come desiderato a causa dei trattati internazionali e delle normative dell’UE, con conseguente legalizzazione parziale della cannabis, che consente la coltivazione di sole tre piante per adulto e la distribuzione solo in associazioni appositamente create.
Questo ha portato sollievo ai pazienti che usano la cannabis a scopo terapeutico, in particolare grazie alla facilità di accesso tramite telemedicina.
Tuttavia, per coloro che tentano di istituire Cannabis Social Club (CSC), l’attuazione della Legge sulla Cannabis (CanG) si è rivelata complessa.
Dall’entrata in vigore della legge, attivisti impegnati si sono impegnati per formare club, assicurarsi locali adeguati e prepararsi alla coltivazione.
Tuttavia, ottenere una licenza per la coltivazione di cannabis si è rivelato un ostacolo importante.
Nel sistema tedesco, fortemente burocratico, inizialmente non era chiaro quali autorità fossero responsabili del rilascio delle licenze e della supervisione, mentre l’operato amministrativo in molti uffici è stato lento e incoerente, per usare un eufemismo.
Finché non saranno disponibili dati significativi sull’impatto della CanG sulla società, sul mercato illecito e sulle politiche pubbliche, l’attuazione rimane difficile da valutare, ma la neoeletta CDU/CSU (ora la forza dominante nel governo di coalizione) ne ha ripetutamente chiesto l’abolizione.
Qual è esattamente il problema?
A Berlino, questa mancanza di chiarezza e questa impasse burocratica sono state particolarmente evidenti per i potenziali CSC. Dopo lunghe discussioni politiche, si è deciso che l’Ufficio Statale per la Salute di Berlino (LAGeSo) sarebbe stato responsabile del rilascio delle licenze per i CSC.
Secondo un recente rapporto annuale, solo sette delle 29 domande presentate tra novembre 2024 e giugno 2025 sono state approvate.
Dato che ogni club può servire fino a 500 soci con un massimo di 50 grammi a persona al mese, ciò significa che solo 3.500 persone in una città di milioni di abitanti avranno finalmente accesso alla cannabis ricreativa legale, supponendo che tutti i club approvati raggiungano la piena capacità.
I ritardi sono inevitabili, poiché la coltivazione può iniziare solo una volta rilasciata la licenza. Le piante impiegano settimane per crescere e devono essere raccolte ed essiccate correttamente. Secondo RBB24, le aree di coltivazione finora si trovano in distretti come Lichtenberg, Pankow, Reinickendorf e Steglitz-Zehlendorf.
A seguito di confusione sulle responsabilità e di un notevole arretrato di elaborazione, la senatrice della Sanità di Berlino Ina Czyborra (SPD) ha riconosciuto che il processo non sta ancora procedendo “senza intoppi”.
Il punto di vista dei club I nuovi CSC si trovano ad affrontare una serie di ostacoli strutturali.
Oltre alle rigide normative, il tempo necessario per elaborare le domande è considerato una sfida importante per coloro che cercano di accedere allo spazio.
Anche garantire la conformità dei locali è difficile: recinzioni di sicurezza, protezioni antieffrazione e aree di coltivazione nascoste sono tutte obbligatorie.
Secondo Alexander Straßmeir, presidente dell’organizzazione ombrello dei CSC, LAGeSo ha iniziato a formare un gruppo di lavoro dedicato alla cannabis solo nel novembre 2024.
Ha osservato che l’ufficio ha dovuto trovare un equilibrio tra “diligenza legale e prassi amministrativa pragmatica”, ma il tempo richiesto ha rappresentato un grave onere per i fondatori dei club.
Per rendere i CSC una parte significativa del sistema di fornitura legale di cannabis in Germania, in particolare a Berlino, sono chiaramente necessarie ulteriori riforme.
Attualmente, ci sono solo 106 Cannabis Social Club in tutto il paese, un numero decisamente troppo piccolo per soddisfare la domanda.
Non sorprende quindi che gli utenti continuino a rivolgersi ad alternative come le piattaforme di telemedicina, anche se ciò elude lo spirito della legge.
Tuttavia, anche i critici della legge dovrebbero riconoscere che ogni persona che si rivolge a un CSC, anziché al mercato nero, rappresenta un progresso, un obiettivo originario dello sforzo di legalizzazione della Germania.