1 Ottobre 2025
Il dispositivo promette di accelerare l’identificazione di farmaci pericolosi nei liquidi per sigarette elettroniche e nei campioni biologici, offrendo un nuovo strumento per la salute e la sicurezza pubblica
Il liquido per sigarette elettroniche, anche senza contenere sostanze illecite, può causare gravi danni alla salute. La concentrazione di nicotina in questi prodotti supera spesso quella delle sigarette tradizionali, favorendo una rapida dipendenza. In Brasile, questi dispositivi sono vietati, il che significa che non vengono sottoposti a controlli di qualità, aumentando i rischi per gli utilizzatori.
Lo scenario è preoccupante anche per quanto riguarda l’uso di cannabinoidi sintetici nelle sigarette elettroniche. Creati in laboratorio per imitare gli effetti del tetraidrocannabinolo (THC), il principale componente psicoattivo della marijuana, queste sostanze sono molto più potenti e possono scatenare convulsioni, episodi psicotici e persino overdose fatali.
“Quello a cui stiamo assistendo è una corsa chimica. Gruppi clandestini producono droghe con strutture sempre più potenti, che richiedono dosi minime. In assenza di etichettatura, il consumatore consuma senza sapere cosa sta ingerendo”, avverte Luciano Arantes, ricercatore e membro del comitato direttivo dell’Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia delle Sostanze Psicoattive (INCT-SP), in una nota dell’Università Statale di Campinas (Unicamp).
Una soluzione brasiliana
Per contrastare la diffusione dei cannabinoidi sintetici, alcuni ricercatori brasiliani, in collaborazione con partner internazionali, hanno sviluppato un sensore portatile. Il dispositivo è in grado di rilevare con precisione queste sostanze nei liquidi per sigarette elettroniche e nei fluidi biologici, come la saliva.
Il dispositivo utilizza un elettrodo al diamante drogato con boro, che si collega a un potenziostato portatile, collegabile a un telefono cellulare. Il risultato è un grafico che identifica e quantifica le sostanze presenti nel campione con una sensibilità molto elevata.
Testato con due dei cannabinoidi sintetici più pericolosi, il sensore ha rilevato concentrazioni minime (nell’ordine di 0,2 µM), anche in presenza di dosi elevate di nicotina.
Impatto sulla salute pubblica e riduzione del danno
Secondo i ricercatori, le applicazioni del sensore spaziano dalla criminalistica forense alla salute pubblica. Può essere utilizzato nella cura d’urgenza delle overdose e in azioni preventive, come quelle svolte in collaborazione con il “Progetto BACO”, che analizza l’uso di nuove sostanze psicoattive durante feste e festival.
Il futuro del rilevamento e dell’adattamento tecnologico
L’adattabilità del metodo è un punto di forza. Il team sta già espandendo la tecnologia per rilevare altre classi di droghe sintetiche, come analoghi dell’LSD, catinoni e feniletilammine.
La ricerca è stata supportata da FAPESP e ha visto la collaborazione di esperti di Unicamp, che hanno fornito campioni reali raccolti nell’ambito del Progetto BACO, una partnership con il Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza (MJSP).