Grandi speranze per l’Europa: gli eurodeputati spingono per liberare la canapa dai divieti nazionali

30 Luglio 2025

Maria Simon Arboleas Euractiv

https://www.euractiv.com/section/agriculture-food/news/high-hopes-meps-push-to-free-hemp-from-national-bans/

Mentre Roma cerca di limitare l’uso della canapa, un gruppo di eurodeputati sta spingendo per un quadro giuridico.

Gli eurodeputati specializzati in agricoltura stanno sostenendo con forza la richiesta di norme UE sulla coltivazione di cannabis non inebriante, una mossa volta ad aggirare le restrizioni nazionali su questa coltura tabù.

La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo (AGRI) ha appoggiato la proposta nella sua posizione sulla prossima Politica Agricola Comune (PAC), adottata lunedì. Sebbene la richiesta rivolta alla Commissione europea non sia vincolante, il testo esorta l’esecutivo a stabilire una classificazione a livello UE per la canapa industriale che limiti il tetraidrocannabinolo (THC) – la componente psicoattiva della cannabis – a un massimo dello 0,5%.

Aggiunge che “confermare esplicitamente” la legalità della canapa, ora vincolata a un mosaico di normative nazionali, potrebbe contribuire a sfruttarne il potenziale.

“La coltivazione della canapa richiede relativamente pochi input, in particolare fertilizzanti, prodotti fitosanitari e acqua”, si legge nell’emendamento approvato, aggiungendo che la coltura offre “nuove opportunità economiche” per gli agricoltori.

A spingere per l’inserimento della canapa nel testo sono stati gli eurodeputati Cristina Guarda (Verdi, Italia), Luke Ming Flanagan (La Sinistra, Irlanda) e Barry Cowen (Renew, Irlanda).

Le applicazioni della canapa – una varietà distinta della famiglia della cannabis – spaziano dai materiali edili e tessili ai cosmetici e agli integratori alimentari.

“La canapa è coltivata in Europa da millenni”, ha dichiarato a Euractiv Francesco Mirizzi, amministratore delegato dell’Associazione Europea per la Canapa Industriale (EIHA), aggiungendo che ora viene persino utilizzata per produrre componenti per automobili. “È leggera e forte”.

I suoi fiori, che hanno l’aspetto e l’odore della marijuana, sono diventati popolari per il loro alto contenuto di cannabidiolo (CBD), un composto non psicoattivo utilizzato in prodotti per il benessere come creme per la pelle, gocce per dormire e snack antistress.

Tuttavia, alcuni Stati membri sono diffidenti nei confronti del CBD e stanno adottando una linea dura nei confronti del settore.

“Ci sono ancora Paesi che considerano i fiori [di canapa] come stupefacenti, anche se dal punto di vista legale non ha senso”, ha affermato Mirizzi. Ha citato una sentenza del 2020 della Corte Suprema dell’UE che ha stabilito che il CBD “non sembra avere alcun effetto psicotropo”.

In Italia, il governo conservatore di Georgia Meloni è in testa a un’azione contro il CBD.

La resistenza dell’Italia al CBD

All’inizio di quest’anno, Roma ha limitato la coltivazione, la lavorazione e la commercializzazione dei fiori di canapa con un decreto “sicurezza”.

La decisione ha irritato gli agricoltori locali, che vedevano la promessa di profitto del raccolto. “Minaccia un settore che vale mezzo miliardo di euro, con oltre tremila aziende agricole coinvolte”, ha affermato la Coldiretti, la principale lobby agricola italiana.

Nel suo rapporto, la commissione AGRI ha approvato l’uso “dell’intera” pianta di canapa per scopi industriali, alludendo alla sentenza della Corte di Giustizia Europea e contestando il divieto italiano.

Il mese scorso, la Corte di Cassazione italiana è intervenuta, affermando che il divieto italiano contraddice anche la PAC dell’UE, che concede un sostegno finanziario alla produzione di canapa con un tenore di THC inferiore allo 0,3%.

Ha aggiunto che questa contraddizione potrebbe esporre Roma a procedure di infrazione da parte dell’UE.

“L’improvviso divieto di raccolta delle infiorescenze di una coltura agricola autorizzata da anni, che colpisce un mercato persino incoraggiato dall’UE, violerebbe il principio di libertà di iniziativa economica”, si legge nel parere.

La Commissione europea ha dichiarato di aver ricevuto numerose denunce in merito al divieto italiano e di starne valutando la questione.

Nel frattempo, gli eurodeputati di sinistra stanno cercando di proteggere la canapa dai divieti nazionali nell’ambito di un’altra iniziativa legislativa. I socialisti italiani Stefano Bonaccini, Dario Nardella e Camilla Laureti hanno proposto una definizione di canapa valida per tutta l’UE, che includa semi, fibre e fiori della pianta, nell’ambito della revisione in corso dell’Organizzazione comune dei mercati (OCM).

Anche gli eurodeputati dei Verdi Cristina Guarda e Luke Ming Flanagan della Sinistra stanno spingendo su questo fronte.

Guarda auspica che le modifiche possano “annullare immediatamente” il decreto sicurezza italiano senza dover attendere l’entrata in vigore della futura PAC nel 2028.

Mercoledì, il Ministro dell’Agricoltura italiano Francesco Lollobrigida ha dichiarato al parlamento nazionale che era in corso una comunicazione con “l’interpretazione autentica” della legge e ha denunciato “interpretazioni parziali”.

“Voglio affermare chiaramente che sosterremo pienamente il settore agricolo-industriale legato alla produzione di cannabis”, ha affermato, aggiungendo che l’obiettivo non è quello di criminalizzare l’intero settore, ma di colmare le lacune legali.