5 Ottobre 2023
Articolo di Redazione
Il commento di Forum Droghe alla decisione del TAR del Lazio di sospensione del decreto che ha inserito le preparazioni a base di CBD nelle tabelle dei farmaci stupefacenti. “L’ideologia faccia spazio alla scienza.”
Il TAR del Lazio ha sospeso il decreto del Ministero della Salute dello scorso agosto che ha disposto l’inserimento nella tabella dei medicinali dei prodotti per uso orale a base di cannabidiolo (CBD), limitandone la vendita in farmacia dietro prescrizione medica.
Per Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe, “è un’ottima notizia, l’ennesima che arriva da un Tribunale e che mette in luce la matrice esclusivamente ideologica dei provvedimenti del Governo Meloni”. Fiorentini, che è anche autore del libro e del podcast l’Onda Verde, continua: “ora Governo e Ministero della Salute la smettano di andare avanti con il paraocchi e accolgano le evidenze scientifiche e accettino il quadro giuridico europeo. Entrambi ci dicono che il CBD non è stupefacente, come concluso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità dopo due anni di revisione della letteratura scientifica, e che il suo commercio deve essere consentito nell’Unione”.
“Nel suo provvedimento – ricorda Fiorentini – il Ministro Schillaci mistificava il voto contrario dell’Unione Europea alla raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che nel dicembre 2020 voleva escludere le preparazioni a base di CBD con meno dello 0,2% di THC dal sistema di controllo internazionale. Le motivazioni erano infatti legate al fatto che quel limite semmai era troppo basso – inferiore allo 0,3%, oggi ammesso dalla normativa comunitaria – e inserito con una forma innovativa che poteva suscitare problemi interpretativi e applicativi. Fra le altre cose, in quelle motivazioni si legge testualmente che “l’UE ha ritenuto di abbassare l’attuale livello di controllo per tali preparati“.
“E’ necessario smettere di stigmatizzare la pianta, e con lei perseguitare migliaia di imprese, e piuttosto introdurre norme che garantiscano i consumatori dando respiro alla filiera produttiva italiana. Si tratta di imprenditori e lavoratori, per lo più giovani, che hanno ridato vita ad una coltura che un tempo era centrale nel nostro paese. Con la decisione di agosto il Governo aveva deciso di regalare il mercato – che vale nel 2023 1,11 miliardi di dollari nel mondo – alle farmaceutiche. Basterebbe, come previsto già per altri “integratori”, definire una soglia di concentrazione al di sopra della quale il medicinale debba essere prescritto da un medico e garanzie su modalità di preparazione e provenienza. Garantendo così sia la sicurezza che la reperibilità del prodotto. L’ideologia faccia spazio alla scienza” conclude il segretario di Forum Droghe.