Controconferenza sulle Droghe: ecco il piano della Società civile

12 Novembre 2025

Redazione

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La Contro-conferenza chiude al Campidoglio e apre una nuova fase di mobilitazione.

Centinaia di partecipanti ai tre giorni di assemblee, discussioni e una conclusione affollata nella Sala della Protomoteca in Campidoglio.

La Contro-conferenza sulle droghe ha lanciato un documento politico che propone una riforma strutturale della legge 309/90, a partire dal superamento della guerra alla droga e dalla centralità dei diritti, della salute e della riduzione del danno.

La Contro-conferenza nazionale sulle droghe si è chiusa sabato scorso a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, dopo tre giorni intensi di dibattito, assemblee, workshop, testimonianze e confronto tra associazioni, operatori, persone che usano sostanze, amministratori locali, ricercatrici e movimenti sociali. Una partecipazione ampia e trasversale, capace di mettere in dialogo esperienze e competenze che da anni chiedono una riforma radicale della legislazione italiana sulle droghe.

La Contro-conferenza – convocata da una vasta rete di organizzazioni della società civile – è nata come risposta politica a una Conferenza nazionale governativa chiusa, priva di ascolto e completamente scollegata dagli indirizzi internazionali. Nonostante l’Italia abbia votato a favore, a marzo 2025, della Risoluzione ONU che invita gli Stati a superare la “guerra alla droga”, la linea del Governo resta ancorata ai paradigmi repressivi introdotti trent’anni fa dalla legge 309/90.

Per questo, il documento approvato al termine dei lavori afferma esplicitamente la necessità di una valutazione onesta dei danni prodotti dal proibizionismo: incarcerazione di massa, stigmatizzazione, discriminazioni sociali, impoverimento dei territori, marginalizzazione crescente dei consumatori più vulnerabili.

Il testo definisce una piattaforma di riforma articolata, che comprende:

  • la depenalizzazione dell’uso e la proporzionalità delle pene per lo spaccio,

  • la fine delle sanzioni amministrative e delle misure discriminatorie come daspo e zone rosse,

  • l’abrogazione dei provvedimenti repressivi del Governo Meloni (Decreto Rave, Decreto Caivano, nuove norme del Codice della Strada, Decreto Sicurezza),

  • l’estensione reale dei Livelli Essenziali di Assistenza per la riduzione del danno, incluse stanze del consumo e drug checking,

  • la costruzione di modelli di regolazione legale, a partire dalla cannabis,

  • la definizione di politiche locali di gestione sociale dei contesti urbani,

  • un nuovo assetto di governance basato sulla salute pubblica e non sul controllo penale.


La Contro-conferenza ha infine invitato partecipanti e organizzazioni ad unirsi nella costruzione di un Movimento per la riforma dal basso, pronto a promuovere iniziative legislative, campagne territoriali e, ove necessario, atti di disobbedienza civile per difendere spazi di libertà e salute.

Download Documento “Sulle droghe abbiamo un piano”