28 Maggio 2025
https://norml.org/blog/2025/05/23/scientific-review-oral-fluid-testing-not-ideal-for-determining-cannabis-exposure-or-impairment/?
I test del fluido orale (OF) non forniscono informazioni affidabili su quando i soggetti abbiano consumato cannabis per l’ultima volta o se siano sotto l’effetto della stessa, secondo i risultati di una meta-analisi pubblicata sulla rivista scientifica Heliyon.
I ricercatori affiliati al Canadian Institute for Substance Use Research dell’Università di Victoria, nella Columbia Britannica, hanno valutato i dati di sette studi che hanno coinvolto 116 soggetti.
Hanno riferito che i test OF hanno spesso prodotto risultati discordanti, anche quando i soggetti consumavano quantità simili di cannabis. “La ricerca mostra un alto grado di variabilità nelle concentrazioni di THC nei soggetti a cui è stata somministrata la stessa quantità di cannabis”, hanno riferito i ricercatori. “Questa variabilità ha prodotto alcuni valori anomali molto elevati in termini di concentrazioni di THC e compromette la validità dei test OF come strumento”.
I ricercatori hanno inoltre riconosciuto che i soggetti che inalano cannabis hanno molte più probabilità di risultare positivi ai test del fluido orale rispetto a coloro che ingeriscono per via orale prodotti a base di marijuana. Hanno anche riconosciuto che alcuni soggetti possono risultare positivi a precedenti esposizioni alla cannabis per più di 24 ore dopo aver fumato, molto tempo dopo che un ragionevole periodo di intossicazione sia terminato.
“Dalla nostra meta-analisi concludiamo che la validità non è ideale né per l’individuazione di un pregresso consumo né per la compromissione della capacità di guidare a un cut-off di THC comunemente utilizzato di 1 ng/mL”, hanno concluso gli autori dello studio. “I test della saliva non dovrebbero essere considerati un valido indicatore di compromissione [indotta da cannabis]”.
Nel 2023, gli enti federali di regolamentazione dei trasporti hanno approvato nuove norme che offrono agli autisti con patente commerciale la possibilità di sottoporsi a test del liquido orale in alternativa all’esame obbligatorio delle urine. Tuttavia, ad oggi tali norme non sono ancora state adottate nei luoghi di lavoro federali.
La NORML ha ripetutamente sostenuto che i datori di lavoro non dovrebbero presumere che il rilevamento di THC o dei suoi metaboliti nei fluidi corporei, inclusi sangue, urina o saliva, sia prova di compromissione. Questo perché la loro presenza non è predittiva di una riduzione delle prestazioni.
In alternativa, NORML ha richiesto l’uso esteso di test basati sulle prestazioni, come DRUID o AlertMeter di Predictive Safety, che confrontano le capacità cognitive dei soggetti con le loro prestazioni precedenti o con un valore di base aggregato.
Il testo completo dello studio, “Concentrazioni di delta-9-tetraidrocannabinolo nel fluido orale a diversi momenti dopo l’uso: una meta-analisi basata su singoli partecipanti”, è disponibile su Heliyon. Ulteriori informazioni sono disponibili nella scheda informativa NORML.‘Marijuana Legalization and Impact on the Workplace.’