15 Ottobre 2025
Un importante gruppo del settore degli alcolici ha aggiunto per la prima volta al suo elenco di soci un’azienda che produce bevande al THC.
Cannabuzz, produttore con sede in Kentucky di bevande al THC derivate dalla canapa, è ora membro associato di Wine & Spirits Wholesalers of America (WSWA), come annunciato dall’azienda in un comunicato stampa la scorsa settimana.
“Siamo orgogliosi di essere il primo marchio di THC ad entrare a far parte della categoria bevande al THC di WSWA”, ha dichiarato Annie Rouse, CEO e fondatrice di Cannabuzz, in un comunicato stampa. “Non vediamo l’ora di collaborare con l’organizzazione e di mettere a disposizione la nostra esperienza nel settore per contribuire alla crescita di un mercato sicuro e accessibile”.
L’appartenenza a WSWA darà a Cannabuzz “accesso alle competenze dei distributori, alle best practice e al coinvolgimento delle politiche, man mano che la categoria della cannabis si evolve”, ha affermato l’azienda.
“Il nostro obiettivo non è solo vendere bevande, ma aiutare rivenditori, distributori e autorità di regolamentazione ad allinearsi su semplici linee guida che proteggano i consumatori e diano ai negozi la fiducia necessaria per rifornire la categoria”, ha affermato Rouse.
“Riteniamo che un’etichettatura standardizzata, porzioni adeguate alla potenza e limiti di età chiari definiranno il prossimo capitolo delle bevande alla cannabis per adulti. Siamo entusiasti di unirci al principale gruppo commerciale di bevande alcoliche per contribuire a definire questi standard responsabili per le bevande pronte da bere a base di THC derivato dalla canapa”.
Lo staff della WSWA non ha risposto alla richiesta di commento di Marijuana Moment per questo articolo, sebbene il sito web dell’organizzazione confermi che Cannabuzz è ora membro associato dell’organizzazione.
A giugno, l’associazione ha invitato il Congresso a rivedere il testo di un disegno di legge di bilancio della Camera che vieterebbe la maggior parte dei prodotti commestibili a base di canapa, proponendo invece di mantenere la legalizzazione dei cannabinoidi di origine naturale derivanti dalla coltivazione e di vietare solo i prodotti sintetici.
Ad aprile, i membri della WSWA hanno incontrato anche legislatori e membri dello staff per sostenere tre priorità politiche chiave che, secondo il gruppo, si basano su “sani principi di distribuzione di alcolici”. Tra queste, il divieto del THC sintetico, l’istituzione di un sistema federale per i test e l’etichettatura dei prodotti e l’attribuzione a livello statale del potere di regolamentare le vendite al dettaglio.
In un editoriale per Marijuana Moment di giugno, il presidente e CEO della WSWA, Francis Creighton, ha ribadito questo punto, ribadendo la posizione dell’organizzazione secondo cui la regolamentazione è superiore al proibizionismo.
Ciò è anche coerente con il precedente messaggio della WSWA alla Commissione Agricoltura della Camera e del Senato durante la scorsa sessione, in cui l’associazione ha implorato i leader del Congresso di creare un quadro normativo per i cannabinoidi inebrianti a base di canapa, piuttosto che imporre un divieto assoluto.