7 Ottobre 2025
Una coalizione di oltre 40 gruppi di difesa dei diritti, associazioni professionali e organizzazioni per i diritti civili chiede ai membri della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti di co-sponsorizzare il Marijuana Opportunity, Reinvestment, and Expungement (MORE) Act del 2025 (H.R. 5068).
In una lettera inviata di recente al Presidente della Camera Mike Johnson e al Leader della Minoranza Hakeem Jeffries, i firmatari hanno sottolineato che solo la completa rimozione della marijuana dal Controlled Substances Act (CSA) porrebbe fine al proibizionismo federale. Hanno sostenuto che gli sforzi per limitarsi a riclassificare la marijuana, come ad esempio spostarla nella Tabella III, lascerebbero intatta la criminalizzazione federale e le sue conseguenze collaterali. “Il MORE Act è il principale disegno di legge di riforma completa della marijuana alla Camera che pone fine al proibizionismo federale, affronta le conseguenze collaterali della criminalizzazione federale della marijuana e adotta misure per garantire che il mercato regolamentato sia diversificato e inclusivo”, si legge nella lettera.
I gruppi hanno evidenziato diverse disposizioni del disegno di legge, tra cui la cancellazione automatica della maggior parte delle condanne federali per marijuana, una procedura per la rideterminazione della pena per i detenuti, la protezione dei non cittadini dalle conseguenze in materia di immigrazione legate ai reati legati alla marijuana e l’eliminazione della discriminazione nei confronti dei consumatori di marijuana in termini di sussidi federali.
La legge reinvestirebbe anche nelle comunità sproporzionatamente danneggiate dal proibizionismo, eliminerebbe gli ostacoli all’ottenimento di licenze per l’esercizio della marijuana per le persone colpite, autorizzerebbe i medici del Dipartimento per gli Affari dei Veterani a raccomandare la marijuana terapeutica e amplierebbe le opportunità per la ricerca scientifica.
Tra i firmatari figurano l’ACLU, la Drug Policy Alliance, il Last Prisoner Project, il Southern Poverty Law Center, il Service Employees International Union (SEIU), la National Organization for the Reform of Marijuana Laws (NORML) e decine di gruppi statali e locali.
Citando un sondaggio PRRI del 2025 che mostra un ampio sostegno bipartisan alla legalizzazione, la lettera esorta il Congresso ad agire ora. “Finché la marijuana rimarrà in qualsiasi parte del CSA, continuerà a essere criminalizzata a livello federale”, hanno avvertito i gruppi.
Il MORE Act è stato precedentemente approvato dalla Camera sia nel 116° che nel 117° Congresso, segnando le uniche volte in cui una camera del Congresso ha votato a favore dell’eliminazione della marijuana dal CSA.