6 Agosto 2025
https://jgld.ro/jgld/index.php/jgld/article/view/6066
Autori
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Aalam Sohal Department of Internal Medicine, Tristar Centennial Medical Center, Nashville, TN, USA
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Nuhar Thind Dayanand Medical College and Hospital, Punjab, India
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Harbir Singh Billing Government Medical College and Hospital, Chandigarh, India
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Humzah Iqbal Division of Gastroenterology, University of California San Francisco, Fresno, USA
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Rohan Menon Duke University, North Carolina, USA
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Vikash Kumar Division of Gastroenterology, Creighton University Medical Center, Phoenix, AZ, USA
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Aalam Sohal Division of Gastroenterology, Creighton University Medical Center, Phoenix, AZ, USA
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Juliana Yang University of Texas- Medical Branch Galveston, USA
Contesto e obiettivi: la cannabis è una sostanza comunemente utilizzata a scopo ricreativo e terapeutico e ha dimostrato di avere effetti antinfiammatori e analgesici. Studi precedenti hanno dimostrato che la cannabis può ridurre la gravità della pancreatite. Il nostro obiettivo è utilizzare i dati disponibili a livello nazionale per approfondire l’impatto della cannabis sugli esiti clinici nei pazienti con pancreatite cronica (CP).
Metodi: Il campione nazionale di pazienti ricoverati (NIS) 2016-2020 è stato utilizzato per identificare i pazienti con paralisi cerebrale. I pazienti sono stati stratificati in base alla presenza di consumo di cannabis. Sono stati raccolti dati riguardanti dati demografici, comorbilità e indice di comorbilità di Charlson (CCI). Gli esiti valutati sono stati sepsi, danno renale acuto (IRA), trombosi venosa profonda (TVP), embolia polmonare (EP), ricovero in terapia intensiva (UTI), pancreatite acuta (PA), tumore al pancreas, spese totali e durata del ricovero. Le relazioni sono state analizzate utilizzando la regressione logistica multivariata.
Risultati: Dei 907.790 pazienti ospedalizzati in questo studio, 52.360 (5,8%) erano consumatori di cannabis. Dopo l’aggiustamento per i fattori confondenti, l’uso di cannabis è stato associato a una riduzione del rischio di mortalità (ORa=0,47, p<0,001), TVP (ORa=0,71, p<0,001), EP (ORa=0,622, p=0,002), ricovero in terapia intensiva (ORa=0,705, p<0,001), cancro al pancreas (ORa=0,730, p=0,021). Non vi è stata alcuna differenza nel rischio di insufficienza renale acuta, sepsi o pancreatite acuta tra i due gruppi.
Conclusioni: Il nostro studio ha rilevato che l’uso di cannabis è associato a una riduzione della gravità della malattia e a esiti migliori tra i pazienti ospedalizzati con paralisi cerebrale. Sono necessari ulteriori studi per confermare i nostri risultati ed esplorare il ruolo dei cannabinoidi nella pancreatite. Il nostro studio riporta che l’uso di cannabis tra i pazienti ospedalizzati con pancreatite cronica è associato a un miglioramento degli esiti ospedalieri e a una minore probabilità di sviluppare un cancro al pancreas. I nostri risultati devono essere interpretati con cautela, poiché, sebbene la cannabis possa avere alcuni effetti benefici nei pazienti con pancreatite cronica, il suo impatto su altri disturbi pancreatici e apparati deve essere preso in considerazione.
Sono necessarie future ricerche con dati più granulari, volte a identificare l’esatto meccanismo attraverso il quale la cannabis esercita i suoi effetti sul pancreas e su altri apparati.
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