15 Maggio 2025
Un nuovo studio pilota ha esaminato in che modo l’uso di cannabis sotto supervisione medica in una casa di recupero residenziale possa supportare le persone in cura per problemi legati all’abuso di sostanze.
Lo studio, recentemente pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs, è stato condotto da ricercatori dell’UBC Okanagan e della Thompson Rivers University, con l’obiettivo di comprendere meglio le esperienze di pazienti e personale con l’uso di cannabis sotto supervisione medica in un ambiente di recupero di supporto.
Lo studio ha esaminato le esperienze presso Maverick Supportive Recovery, un centro di recupero residenziale nell’entroterra della Columbia Britannica. I centri di recupero residenziali offrono ambienti strutturati e residenziali in cui le persone ricevono trattamento e supporto per gestire i disturbi da uso di sostanze.
I partecipanti hanno riferito che la cannabis li ha aiutati a gestire dolore, ansia, depressione e disturbi del sonno, sintomi chiave che possono complicare il recupero.
Gli utenti hanno anche riportato una riduzione del desiderio di oppioidi e altre sostanze nocive, una migliore gestione del dolore e un miglioramento della salute mentale e della qualità del sonno.
Il Dott. Zach Walsh, professore di psicologia presso l’UBC Okanagan e co-responsabile della ricerca, ha dichiarato: “I nostri risultati suggeriscono che la cannabis terapeutica potrebbe svolgere un ruolo significativo nel ridurre il desiderio compulsivo e migliorare la permanenza nei programmi di recupero. I partecipanti hanno chiaramente indicato benefici nella gestione delle difficoltà fisiche e psicologiche durante il recupero”.
Tuttavia, lo stigma che circonda l’uso di cannabis rimane un ostacolo significativo, secondo la ricerca, mentre le interviste al personale hanno rivelato la necessità di una maggiore formazione e di una migliore integrazione nell’approccio terapeutico alla cannabis.
“Ridurre lo stigma attraverso una formazione mirata per il personale del programma è fondamentale”, ha affermato la Dott.ssa Florriann Fehr, co-responsabile della ricerca e professoressa di infermieristica presso la Thompson Rivers University.
“Lo scetticismo del personale deriva spesso da incomprensioni sulla cannabis come trattamento medico legittimo, il che evidenzia una chiara opportunità di miglioramento nel supporto al recupero”.
Sebbene i risultati siano promettenti, i ricercatori sottolineano la necessità di studi su larga scala per valutare appieno i benefici e i rischi dell’integrazione della cannabis terapeutica nei programmi di recupero dall’abuso di sostanze.
Questo studio è stato finanziato dalla Interior Universities Research Coalition e dal Ministero della Salute della Columbia Britannica. Il Dott. Fehr presenterà i risultati al Congresso dell’International Council of Nurses a Helsinki il prossimo giugno.
TRU sta inoltre organizzando il forum “Cannabis terapeutica e recupero” sabato 26 aprile. Il forum è aperto al pubblico, agli operatori sanitari e ai ricercatori interessati alla cannabis e alle soluzioni di recupero.